Dissi alla montagna: "Parlami di Dio" e la montagna si accese di colori

12-12-06

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La malattia
Una frase, ...

 

E poi la malattia ….

Negli appunti di Giorgio abbiamo trovato 5 pagine dattiloscritte che descrivono passo dopo passo tutto quello che ha fatto e provato dal 5 febbraio 1995, quando ha accusato i primi sintomi, al 5 ottobre 1995, quando ha iniziato la chemioterapia.

Per rispetto nei suoi confronti, non pubblichiamo il contenuto di questi appunti, ma solo le date:

05/02/95

08/02/95

10/02/95

11/02/95

12/02/95

16/02/95

17/02/95

dal 18/02/95 al 25/02/95

02/04/95

03/04/95

04/04/95

14/04/95

15/04/95

04/05/95

07/05/95

08/05/95

10/05/95

12/05/95

13/05/95

14/05/95

15/05/95

16/05/95

22/05/95

23/05/95

15/06/95

21/06/95

28/05/95

03/07/95

12/07/95

13/07/95

24/07/95

13/09/95

27/09/95

05/10/95 Una breve visita di controllo e poi la prima terapia.

 

Con queste date abbiamo riempito quasi una pagina del sito.

 

Questa pagina, quasi interamente bianca, non è sprecata, anzi, ci aiuta a riflettere, non solo pensando a Giorgio ma a tutti quelli che sono ammalati, come vivono i loro giorni: dubbi, ansie, crisi, speranze, e poi ancora dubbi, crisi, ansie, ….


 

Diamo un po’ di numeri…

 

587 iniezioni di Interferone, punture sottocutanee che si faceva da solo.

 

108 buste (i tre quaderni) contenenti risultati di analisi, radiografie, biopsie, ecografie, esami istologici (relative solo agli ultimi otto anni).

 

Non siamo in grado di contare, o comunque richiederebbe tanto tempo, le visite specialistiche nelle varie cliniche o presso “luminari”, a Roma, Pavia, Calcinato, Nuoro, Milano. Non importa il numero, se 80 oppure 100 oppure 130, sono comunque tante.

 

Ora, se consideriamo che dal 5 febbraio 1995 al 5 ottobre 2003, ci sono 3164 giorni, di cui 587 a bucarsi la pancia, 108 a fare prelievi o ecografie o piccoli interventi, tanti altri a fare visite, altri ancora ricoverato nei vari ospedali: quanti giorni ha trascorso serenamente, senza pensare ai risultati che avrebbero dato le analisi o cosa avrebbe detto quel medico o perché c’era quel nuovo sintomo o perché i dolori gli facevano compagnia sia di giorno che di notte?

3164 giorni sono 8 anni!   … ma quanto dura un CALVARIO?

E il pensiero va ancora a quelli che, come Giorgio, soffrono a causa di una malattia; quale dramma vivono tutti i giorni! 1,2,3,…3164 e se sono più fortunati 3165, 3166, ….

Giorgio ha avuto il conforto di tanti amici che gli sono stati vicini, lo hanno ascoltato, lo hanno sostenuto, lo hanno “sopportato”, lo hanno aiutato; Dio ne renderà loro il giusto merito.

Merito spetterà a Giorgio che, nonostante la malattia, ha sempre cercato di aiutare chi aveva più bisogno, riservando un sorriso per tutti. A volte era un po’ “orso” (provate a rileggere i numeri sopra), era taciturno (stesso consiglio di prima, vedi i numeri sopra), era scorbutico (per caso avete letto i numeri sopra?), ma i suoi parrocchiani gli hanno sempre perdonato tutto, ce lo aveva confidato tempo fa: “per fortuna ho i miei parrocchiani”.

La sua malattia non si vedeva esteriormente, ma ha sofferto tanto dentro, cercava di nascondere i suoi dolori e malumori, ma guardandolo attentamente si riusciva ad intuire la silenziosa sofferenza.

 

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Ultimo aggiornamento: 12-12-06